Politica

Regionali, Occhiuto si ritira in Calabria. Caldoro vede la candidatura

E triste perche’ il mio partito, Forza Italia, e’ stato costretto a subire il diktat di un alleato che non conosce il territorio e impone le sue decisioni sfruttando vicende ed equilibri che con la nostra realta’ c’entrano poco o nulla. Tuttavia, anni di militanza nel centrodestra e il desiderio di non rompere un’unita’ che puo’ assicurare alla nostra regione un’alternativa concreta alla sinistra, hanno prevalso in me su tutto il resto. Ecco, oggi abbiamo perso e non sarebbe giusto o onesto affermare il contrario, ma si puo’ ritornare a vincere soltanto se si ha l’umilta’ e il coraggio di accettare la sconfitta in attesa della prossima vittoria”. Lo scrive su facebook Roberto Occhiuto, vicepresidente dei deputati di Forza Italia, in merito alla decisione del fratello Mario, sindaco di Cosenza, di ritirare la propria candidatura alla presidenza della Regione Calabria.

C’e’ una bella preghiera che dice ‘Signore, dammi la forza per fare le cose che posso fare, l’umilta’ per accettare quelle che non posso fare. Soprattutto dammi l’intelligenza per distinguere le une dalle altre’. Ringrazio tutti gli amici che nelle ultime settimane ci hanno dimostrato affetto e disponibilita’ spronandoci ad andare avanti con la candidatura di Mario, mio fratello, a Presidente della Regione”, scrive ancora Roberto Occhiuto. “In Calabria, pero’ – aggiunge – c’e’ una legge elettorale che non consente agli elettori di votare il Presidente che ritengono migliore e al tempo stesso la lista che incontra la loro sensibilita’, di destra o di sinistra che sia. Le regole elettorali della Regione favoriscono dunque i candidati presidente con piu’ liste collegate. E con noi c’erano soltanto tre liste composte da tanti cittadini e amici, mentre negli altri schieramenti ce n’erano il doppio, con tanti portatori di preferenze e professionisti della politica. Andare avanti sarebbe stata una bella occasione di testimonianza ma senza alcuna concreta possibilita’ di incidere sul futuro della Calabria”. “Sono convinto – conclude Roberto Occhiuto – che la dinamica che ha portato alla scelta del candidato Presidente della Regione Calabria sia profondamente ingiusta e molto triste. Ingiusta perche’ non credo che gli amministratori locali calabresi debbano venire fuori da decisioni maturate in palazzi milanesi della Lega.

Il caso Calabria fa risalire le quotazioni di Stefano Caldoro in Campania: è difficile che il cavaliere possa subire un altro veto dalla Lega.