“Sono stato io, ma volevo difendermi”. Sono le parole del 17enne che avrebbe ucciso con un colpo di pistola al petto Santo Romano, il ragazzo di 19 anni morto a piazza Raffaele Capasso venerdì notte.
Il presunto assassino è stato fermato sabato sera dai carabinieri della Compagnia di Torre del Greco. È stato poi portato nella casa di accoglienza dei Colli Aminei.
Il fatto
Nella notte tra il 2 e il 3 novembre 2024, a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), il diciannovenne Santo Romano, portiere dell’ASD Micri, è stato ucciso durante una lite scaturita da un banale incidente: una scarpa calpestata. Un suo amico diciannovenne è rimasto ferito nell’episodio. Le indagini hanno portato al fermo di un diciassettenne napoletano, ritenuto gravemente indiziato dell’omicidio di Santo e del tentato omicidio dell’altro giovane. Il minore è stato trasferito al centro di accoglienza dei Colli Aminei, in attesa della convalida del fermo da parte del giudice per le indagini preliminari.
La fidanzata di Santo, Simona, ha espresso profondo dolore per la perdita, sottolineando la generosità del ragazzo, intervenuto per difendere un amico durante la lite. Ha dichiarato: “La morte di Santo non può diventare una di quelle tragedie dimenticate”.
La Procura per i Minorenni sta inoltre indagando su alcuni post pubblicati sui social subito dopo l’omicidio, che esalterebbero l’uso delle armi. Sono in corso accertamenti per identificare gli autori di tali contenuti e valutare eventuali responsabilità genitoriali.
Fermato per spaccio
Il ragazzo, già noto alle forze dell’ordine e recentemente uscito dal carcere minorile, è stato rapidamente identificato grazie ai dati della targa straniera della Smart e arrestato il 3 novembre. Avrebbe ammesso di aver sparato, sostenendo la legittima difesa. Al momento è accusato di omicidio e tentato omicidio, e i carabinieri cercano ancora l’arma del delitto.
La vittima, Santo Romano, un diciannovenne che ha cercato di intervenire per difendere un amico, è stata colpita mortalmente al petto. Un altro colpo ha ferito al gomito il suo amico Salvatore. La fidanzata di Santo, Simona, lo ha descritto come una persona altruista e responsabile. Ha espresso la speranza che il sacrificio di Santo possa lasciare un segno nella comunità, non diventando solo un’altra morte dimenticata.