Cronaca

“L’ho uccisa, arrestatemi”. Quarantena assassina: marito spara alla moglie

Ho ucciso mia moglie“: in questa frase si riassume quanto un uomo che si รจ presentato nella notte alla caserma di Cassano d’Adda, nel milanese, ha raccontato ai Carabinieri.

I militari sono andati sul posto, ad Albignano, frazione di Trucazzano, e nel frattempo hanno anche allertato il 118. Per la donna, di 47 anni, non c’รจ stato nulla da fare: era giร  morta.

Secondo la prima ricostruzione, per un colpo di arma da fuoco.

L’allarme degli esperti

L’allarme รจ stato lanciato fin dall’inizio delle misure che obbligano a stare a casa, ma adesso i dati confermano i timori. Si prevedeva che per le donne maltrattate in famiglia la quarantena avrebbe coinciso con un aumento delle violenze: lโ€™isolamento, la convivenza forzata e lโ€™instabilitร  socio-economica in questo periodo di emergenza coronavirus sono fattori che rendono le donne e i loro figli piรน esposte alla violenza domestica. Ora una rilevazione fatta dai centri antiviolenza D.i.Re. mostra che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno le richieste di aiuto sono aumentate del 74,5 per cento.

Secondo la rete dei centri antiviolenza D.i.Re. รจ un “un incremento significativo delle richieste di supporto da parte di donne che erano giร  seguite dai nostri centri, costrette a trascorrere in casa con il maltrattante il periodo di quarantena per lโ€™emergenza coronavirus”. C’รจ poi un altro dato che mette in allarme ed รจ il calo dei contatti con donne che non si erano mai rivolte alla rete prima: รจ un dato che sottolinea le difficoltร  delle vittime di violenza a chiedere aiuto proprio perchรฉ sotto la continua minaccia del maltrattante. Dal 2 marzo al 5 aprile 2020 i centri D.i.Re sono stati contattati complessivamente da 2.867 donne, di cui soltanto 806 (pari al 28 per cento) sono donne che non si erano mai rivolte prima ai centri antiviolenza del loro territorio. Alcuni centri hanno avuto un numero di contatti superiore da 120 fino a oltre 300.