Politica locale

Giugliano, amministrative 2020: gli inciuci di Anna Russo, la bramosia di Sequino e la spaccatura nel centrodestra

Giuseppe Pietro Maisto verso la candidatura a sindaco a Giugliano. Il centrodestra sembra aver deciso il nome anti Poziello. Maisto godrebbe dell’appoggio di Stefano Caldoro e dei big di Forza Italia Campano, metterebbe d’accordo sia Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega più qualche lista civica.

L’ostacolo

Tutto filerebbe liscio come l’olio se non fosse per la brama di successo dell’ex consigliere Alfonso Sequino, illuminato dalla voglia di diventare sindaco. Desiderio supportato da alcune liste civiche, il cui timoniere sarebbe Anna Russo, anche lei ex consigliere comunale. La Russo avrebbe addirittura, secondo voci di palazzo, provato ad accogliere tra le braccia della coalizione il Movimento 5 Stelle, chiedendogli l’appoggio. Cosa non tanto possibile sul piano tecnico però. Per far scattare un consigliere comunale occorrerebbero circa 3mila voti, appoggiando Sequino i pentastellati rimarrebbero fuori dai giochi. Una “messa scalza” ( termine antico napoletano per indicare le persone che raccogliere offerte per le messe. In questo caso, ovviamente va contestualizzato e privo di ogni riferimento economico) , dunque, quella di Anna Russo che avrebbe chiesto anche agli altri partiti ( Forza Italia e Fratelli d’Italia) un aiuto. Richiesta che non avrebbe, sempre secondo i maligni, avuto risposta positiva.

Le differenze

Maisto a differenza di Sequino rappresenterebbe più un nome di sintesi di tanti pensieri del centrodestra. Uomo di esperienza, capace di mettere d’accordo più “anime” dei vari partiti. La differenza rispetto al suo “confraterno contendente” ( lo definiremo così proprio per l’appartenenza politica) sarebbe più un nome di rottura rispetto alla politica degli ultimi anni. A complicare le cose per Sequino, però, sarebbe proprio la sua appartenenza politica. Il suo nome sarebbe sponsorizzato dal consigliere regionale uscente Armando Cesaro che, politicamente, avrebbe fatto un passo di lato sia per i vari scandali che hanno colpito la famiglia sia per la posizione, dura, di Salvini contro il nome della sua Casata.