Una vera bomba quella è scoppiata nelle scuole di Napoli. Ad un giorno dalla “proclamazione” della zona gialla in Campania, la Regione pubblica i dati dei contagi che riguardano le scuole. E quello che ne esce fuori è un vero e proprio caos: 3000 docenti impossibilitati a far lezione in presenza e 189 casi di contagio tra studenti ( comprese le primarie). Una situazione che mette in seria difficoltà il mondo della scuola e i prof che dovranno rimodulare gli orari in Dad.
Intere scuole chiuse, in alcune aree della Regione Campania, e classi in isolamento. Malgrado la situazione da lunedì il governo nelle zone gialla e arancione ha fissato il rientro delle classi superiori tra il 70% e fino al 100%. Che per le difficoltà quasi tutte connesse alle aule piccole e all’alto numero di unità per classe che ci sono in Campania, significano «almeno al 50%» come fissato dall’ultima ordinanza regionale.
Le scuole
Dall’11 al 18 aprile, l’Asl Napoli 1 Centro ha trovato 189 casi positivi tra gli studenti, di cui 33 nelle scuole dell’infanzia, 99 primaria, 28 secondarie di primo grado e 29 secondarie di secondo grado prima ancora che iniziasse la presenza. I contatti scolastici costretti in quarantena sono 3mila ma si tratta di un numero assai sottostimato poiché dal 19 aprile in poi sono rientrate anche le seconde e terze medie oltre alle superiori, e di positivi e docenti in quarantena ce ne sono stati davvero tanti, e per questo il governatore ha confessato quella che era la sua idea di riapertura: «Solo le prime medie e l’ultimo anno delle superiori, in vista dell’esame di Stato». Più che i contagi in sé, che rappresentano una percentuale molto bassa per quel periodo, considerati i circa 230mila studenti in presenza tra Napoli e provincia, è stato il numero di docenti il quarantena a creare problemi ai dirigenti scolastici, anche per la difficoltà di reperire supplenti. In isolamento sono finiti docenti che non hanno sviluppato positività se non in numeri irrisori, secondo i rigidi protocolli ministeriali sulle varianti.
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