Politica

Caramiello, Puglia e la deriva dei 5 Stelle a Portici

Alessandro Caramiello e Sergio Puglia pronti a cospargersi il capo di cenere e a rimettersi alle decisioni altrui dopo il ko delle elezioni alla Città Metropolitana. E’ crisi nel Movimento 5 Stelle di Portici ( come lo è un po’ in tutte le provincie di Napoli). Dopo la batosta alle elezioni della Provincia ( dove Caramiello ha preso 408 voti ponderati, ovvero 7 voti di preferenza di cui 5 a Portici, due di questi da consiglieri di sinistra) i due stanno preparando il colpaccio al Palazzo di Vetro ( come viene definita la Casa Comunale di Portici). Colpaccio si fa per dire, ovviamente. La situazione è complicata e per come stanno le cose non riusciranno neanche a formare una lista competitiva ( ma forse neanche la lista stessa).

Orfani di un Di Maio che sembra averli abbandonati al loro destino, i due avrebbero deciso di traghettare i loro progetti politici verso la sponda Fico. Il Presidente della Camera oltre a raccogliere i cocci degli ex dimaiani, sta portando all’interno del Movimento 5 Stelle una vera e propria corrente sinistroide. Roberto Fico avrebbe quindi deciso di trasformare il neo Movimento Cinque stelle in una sorta di partito satellite della sinistra meno centrista.

A Portici infatti stanno per chiudere l’accordo con la sinistra meno moderata, quella composta da Sel e Verdi. Il problema però sarà quello di far capire a questi due partiti che il Movimento 5 Stelle, impettito e fiero ( di quello che fino a 5 anni fa rappresentava a livello Nazionale), vorrebbe il candidato sindaco.

Proposta che però non dovrebbe far tanto piacere né a Mauro Mazzone di Democratici Progressisti, né  Franco Santomartino dei Verdi ( i due che hanno votato Alessandro Caramiello alla città Metropolitana) né tanto meno a Salvatore Iacomino di Sel.

E quindi? C’è chi vocifera che alla fine chineranno il capo verso la coalizione di sinistra lasciando a quest’ultima la scelta del candidato sindaco ( con molta probabilità Aldo Agnello). Dopo il danno anche la beffa, dunque: prima il duro colpo  alle elezioni della Città Metropolitana e poi il candidato a sindaco di sinistra non scelto.