“Signor presidente, se lei parla di crisi incomprensibile, le spiego le ragioni che hanno portato la nostra esperienza al termine. Non è il governo più bello del mondo: pensiamo ci sia bisogno di un governo più forte, non pensiamo possa bastare la narrazione del ‘gli altri paesi ci copiano’
“Lei ha avuto paura di salire al Colle perché ha scelto un arrocco che spero sia utile per lei ma credo sia dannoso per le istituzioni”, ha aggiunto il leader Iv. “La crisi istituzionale non è aperta ma l’Italia vive una crisi sanitaria ed economica”, spiega Renzi sottolineando come l’Italia sia il Paese con il “più alto numero di morti di Covid in rapporto alla popolazione”. “Sono mesi che chiediamo una svolta, non è vero che siamo stati irresponsabili, siamo stati fin troppo pazienti. Questo è un “kairos”, un momento opportuna, ora o mai più si può fare una discussione”, ha proseguito.
“Ha cambiato la terza maggioranza in tre anni, ha governato con Matteo Salvini – ha aggiunto ancora Renzi – Oggi so che è il punto di riferimento del progressismo e ne sono contento, ma ha firmato i decreti Salvini e quota 100. Ora si accinge alla terza maggioranza diversa ma ci risparmi di dire che l’agenda Biden è la sua agenda dopo aver detto che l’agenda di Trump era la sua sua agenda. Se va all’assemblea generale dell’Onu e rivendica il sovranismo, non può dirsi antisovranista, se va alla scuola di Siri e si dice populista, ora non può dirsi antipopulista. Non può cambiare le idee per mantenere la poltrona”.
“Quando si fa politica – ha detto ancora – si può anche rinunciare a una poltrona non a un’idea, mi auguro che metta al centro le idee e non lo scambio di poltrone perché il Paese non si merita un mercato indecoroso”.
Il premier Giuseppe Conte dopo i trecentoventuno voti a favore incassati alla Camera affronta oggi la prova più dura: quella del Senato. Conte interviene a Palazzo Madama, sui banchi ad ascoltarlo gli ormai ex alleati Matteo Salvini e Matteo Renzi, e dopo aver rivendicato quanto fatto dal governo e sottolineato la necessità di coesione nella “sfida epocale” della pandemia il premier, che ha sostanzialmente ricalcato l’intervento di ieri alla Camera, è andato all’attacco ma ha anche fatto un nuovo appello ai ‘volenterosi’ anche contro il rischio che alcune istanze “rischino di restare ai margini o peggio di sfociare in rissa o scontro violento”. Ribadisce la propria astensione Iv con la ex ministra Teresa Bellanova. Secondo i conti dell’ultima ora la maggioranza sarebbe a quota 156. “I voti – dice Saverio De Bonis del Gruppo Misto a un giorno da Pecora – che si avranno oggi sono tra 156, 157, c’è ancora qualcuno esitante nel Misto come i senatori Martelli, Drago e Ciampolillo“.
L’intervento del premier si apre con l’omaggio a Emanuele Macaluso, “un grande protagonista della vita politica e culturale italiana”. Ma subito dopo Conte parte dalla difesa dell’azione del suo governo, con la sottolineatura rivolta a Iv, che “le opere” del dl semplificazioni “non si sono mai fermate e i cantieri sono aumentati”. Il premier, davanti a Renzi, conferma che il rapporto è rotto: “Vi assicuro che è complicato governare con chi mina continuamente un equilibrio politico pazientemente raggiunto dalle forze di maggioranza”. Si volta pagina. Conte conferma la vocazione europeista e atlantica, “lavoreremo subito con Biden”. E accentua molto il lavoro fatto per il meridione. “Ora bisogna rimarginare la ferita della crisi”, sostiene Conte chiedendo aiuto ai volenterosi e ribadendo la necessità anche di una legge proporzionale, “il maggioritario creerebbe instabilità” e di una riforma “meditata” del Titolo V. Come ieri, il premier chiude citando l’appello di Mattarella alla responsabilità e fiducia, accolto da un lungo applauso della maggioranza e brusii dell’opposizione.
In questi giorni – ha detto Conte nel suo discorso in Aula – ci sono state “continue pretese, continui rilanci concentrati peraltro non casualmente sui temi palesemente divisivi rispetto alle varie sensibilità delle forze di maggioranza. Di qui le accuse, a un tempo di immobilismo e di correre troppo, di accentrare i poteri e di non aver la capacità di decidere. Vi assicuro che è complicato governare con chi mina continuamente un equilibrio politico pazientemente raggiunto dalle forze di maggioranza”. Ma ha anche rinnovato l’appello ai ‘volenterosi’: “Chiediamo – ha detto – un appoggio limpido, un appoggio trasparente, che si fondi sulla convinta adesione a un progetto politico. Certo i numeri sono importanti, oggi lo sono ancor di più. Questo è un passaggio fondamentale nella vita istituzionale del nostro Paese ed è ancora più importante la qualità del progetto politico“.
“Servono un Governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli delle difficoltà che stiamo attraversando e della delicatezza dei compiti – ha rinnovato il proprio appello – servono donne e uomini capaci di rifuggire gli egoismi e di scacciare via la tentazione di guardare all’utile persona. Servono persone disponibili a riconoscere l’importanza della politica. La politica è la più nobile tra le arti e tra i saperi, se indirizzata al benessere dei cittadini. Quando la politica si eclissa questa istanze rischiano di essere ai margini o, peggio di sfociare in rabbia o nello scontro violento”.