Cronaca

Orrore in famiglia, tre sorelle si tolgono la vita: “Colpa di due avvocati”

Orrore in famiglia, tre sorelle si tolgono la vita: “Colpa di due avvocati”

 

Tragedia in famiglia. Tre sorelle si sono suicidate nella loro abitazione di Carmagnola, tra Torino e Cuneo. Piera, Gabriella e Valeria Ferrero, di 68, 54 e 67 anni vivevano l’una per l’altra. Da sempre bullizzate, convivevano con ingiustizie e angherie subite da altre persone.

Da anni erano in lite con il fratello, un macellaio di professione, e un’altra sorella Annamaria. Il motivo della loro battaglia è sempre stato quello dell’eredità. Avevano terreni, case e capannoni da dividere.

Il Primo tentativo di suicidio

Le tre sorelle però avevano già cercato di togliersi la vita in un’altra occasione. Nel 2015 A Valtournanche, in Val D’Aosta.  Piera e Gabriella erano state fermate sul ciglio di un viadotto da due carabinieri. Volevano gettarsi nel vuoto. L’altra sorella, Valeria, invece, è stata trovata chiusa nell’abitacolo di una Panda parcheggiata in uno spiazzo a poca distanza dal luogo dove erano le altre sorelle. Nella lettera che i carabinieri avevano trovato la prima volta, le tre donne avevano incolpato gli avvocati per averle truffate a vantaggio dei due familiari Aldo e Annamaria danneggiandole nella divisione del patrimonio ricevuto dopo la morte del padre, imprenditore.

Una quarta sorella gli stava vicino

Fino a due anni fa c’era una quarta sorella schierata dalla loro parte: Alda che non usciva mai di casa. Nel 1994 avevano accusato l’allora sindaco di Carmagnola e alcuni dipendenti comunali di aver chiesto loro una tangente. Una richiesta di soldi per tornare in possesso di un terreno espropriato alle sorelle dal Comune nel 1974 e successivamente rivenduto all’asta, in quanto era venuta meno l’esigenza di utilità pubblica. Storia che finì persino in tivù, raccontata dal Gabibbo di Striscia la Notizia, in tutte le sue fasi. Il tribunale di Torino ribaltò infatti la vicenda, condannando due sorelle Piera e Alda per calunnia.

L’eredità persa

L’ultima delusione si è manifestata qualche mese fa. Dove le sorelle Ferrero hanno perso la causa per l’eredità in Corte di Cassazione. Pochi giorni fa seguito della decisione, è stato messo in vendita un alloggio di loro proprietà. «Nelle vicinanze del centro storico di Carmagnola – si legge in un portale di annuncia immobiliari – vendiamo un appartamento sito al terzo ed ultimo piano servito da ascensore di un elegante palazzina in paramano».

Il suicidio

È l’appartamento in cui viveva Piera. Lei ha scelto di morire lì, nel giorno del suo compleanno. Si è tolta la vita impiccandosi al balcone. «Aprendo la finestra della camera da letto – racconta la persona che ha dato l’allarme ai carabinieri – mi era sembrato di scorgere un sacco appeso al soffitto. Poi, guardando meglio, mi sono accorto che era un corpo». Piera, nel suo ultimo messaggio, ha spiegato i motivi del gesto. «Chiedo perdono a tutti. Raggiungo le mie sorelle che ho trovato morte nella loro casa». Uccise, secondo lei, dalla cattiveria di tre avvocati. I carabinieri, accorsi subito in una cascinale a due passi dal confine con il Cuneese, hanno trovato i cadaveri della due sorelle. Gabriella e Valeria si sono impiccate, l’una accanto all’altra, a un trave, probabilmente già nella giornata di mercoledì scorso. Anche loro hanno lasciato una lettera. Piera si sarebbe uccisa qualche ora dopo.

Il fratello, convocato dai carabinieri, è rimasto a lungo negli uffici della caserma. «Dopo tutto quello che è successo – ha detto ai militari – non posso dire di essere sconvolto. Ma la morte delle mie sorelle non può essere vissuta come un sollievo»

 

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fonte La Stampa