Cronaca

Omicidio Garlasco, l’elemento che riapre le indagini: “Spunta il complice di Stasi”

L’ipotesi di una persona insieme ad Alberto Stasi è sempre più tangibile. Un elemento che potrebbe essere fondamentale per l’omicidio di Chiara Poggi. Nero su bianco, è il contenuto di una lunga informativa dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, di cui Settimanale Giallo è entrato in possesso, che getta nuove, inquietanti, ombre sull’omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco, paesino in provincia di Pavia, il 13 agosto del 2007.

Il Fatto

Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, ma dopo aver rianalizzato gli atti contenuti nel fascicolo processuale del caso il 7 luglio scorso, i carabinieri di Milano hanno scoperto nuovi elementi.

 Hanno scritto una dettagliata nota alla procura di Pavia, concludendo che «quanto narrato indica alcuni aspetti non solo lacunosi dal punto di vista investigativo, ma anche poco coerenti con la dinamica del delitto. Inoltre, la complessiva analisi delle investigazioni svolte all’epoca individuerebbe alcuni elementi degni di approfondimenti investigativi poiché, fermo restando gli elementi a carico di Stasi, bisognerebbe prendere in considerazione quantomeno la presenza di un correo».

I nuovi elementi

Secondo i militari ci sarebbero tanti punti che non tornano: le tracce del dna di Alberto Stasi sul dispenser del sapone in bagno, i capelli neri nel lavandino, il sangue sulle porte e sui muri di casa Poggi, mai analizzato. L’articolo (a firma Laura Marinaro) con il documento completo dell’Arma e il riepilogo della vicenda sarà su Settimanale Giallo, Cairo editore, in edicola da domani, giovedì 22 aprile.

Nello scorso giugno l’avvocato del 36enne, Laura Panciroli, aveva chiesto un provvedimento rarissimo, ovvero di ribaltare una sentenza definitiva: «Abbiamo argomenti nuovi, mai valutati prima, e a nostro avviso decisivi e seri» e per questo fu depositata un’articolata richiesta di revisione». Una richiesta respinta, come quelle successive. L’ultima, il 19 marzo scorso. Chiara Poggi fu uccisa da Stasi, aveva 24 anni all’epoca dei fatti. A dicembre 2015 è stato condannato in via definitiva in Cassazione a 16 anni di reclusione ed è ora detenuto nel carcere di Bollate.