Sono in corso nel porto di Napoli i primi sezionamenti sulla carcassa della balenottera trovata morta giovedì scorso nelle acque del porto di Sorrento. Gli esami forniranno ulteriori chiarimenti sul decesso, forse causato da un virus. È quanto riferisce all’ANSA Raffaele di Palma che cura la comunicazione dell’Amp (Area marina protetta) Punta Campanella tra la costiera sorrentina e quella amalfitana.
La lunghezza del mammifero, una balenottera comune, è di 19.70 metri una misura che, in attesa di un’ultima conferma, la renderebbe la balenottera più grande mai registrata in tutto il Mediterraneo. Un enorme mammifero sbarca a Sorrento, come si vede dalle foto scattate da Sergio Villa, Salvatore Andelora e Stefano Illecito, accorsi sul posto in quanto operai speciallizzati e intervenuti sul posto per la sicurezza del cetaceo. Dalle prime indiscrezioni, emerge che la balenottera, una femmina, non avrebbe avuto recenti gravidanze. Sulla banchina dove si sta procedendo al sezionamento della carcassa sono al lavoro circa 25 tra tecnici e ricercatori, tutti in tuta bianca protettiva, guidati dal team di Sandro Mazzariol, professore dell’Università di Padova e responsabile dell’unità d’intervento del ‘Cetaceans strandings Emergency Response Team’ (Cert).
La squadra si occupa in Italia e all’estero della gestione di spiaggiamenti di cetacei di grosse dimensioni. Le valutazioni post mortem saranno effettuate in collaborazione con gli studiosi del Museo di Storia Naturale di Milano e dell’Istituto di Ricerca Tethys. Ad una prima ispezione ieri pomeriggio il mammifero deceduto sembrava compatibile, per la presunta data morte, con l’esemplare ripreso nel video diventato virale sul web nel porto di Sorrento in cui si vede una balenottera dimenarsi e sbattere violentemente il capo contro la banchina. Ma ieri sera i tecnici, visionando nel dettaglio i video, sarebbero giunti alla conclusione che si tratterebbe di due esemplari diversi.