Politica

Frattaminore, Cimmino :” La maggioranza è totalmente sorda alle nostre battaglie. Col Pd ci divide l’idea di città.”

Frattaminore, Cimmino :” La maggioranza è totalmente sorda alle nostre battaglie. Col Pd ci divide l’idea di città.”

Vi proponiamo l’intervista di uno dei volti emergenti della politica a nord di Napoli. Grande appassionato di politica, Salvatore Cimmino è consigliere comunale all’opposizione a Frattaminore nel movimento “Fare Democratico”, lista regionale “ispirata” dal Commissario Zes Giosy Romano.

di Sossio Barra

Consigliere Cimmino, è tempo di bilanci. Sono trascorsi diversi mesi dalla riconferma dell’amministrazione Bencivenga a guida della città. Ci può tracciare una prima sintesi dell’operato dell’amministrazione?

Innanzitutto, grazie per l’opportunità che come testata online ci fornite, dando spazio alla politica locale e all’area a Nord di Napoli che deve tornare ad essere centrale nel dibattito dell’area metropolitana. Trascorsi soli sei mesi dall’insediamento che ha visto la riconferma dell’amministrazione Bencivenga, non si potrebbe dare un giudizio pressoché completo, compiuto, dell’attuale compagine di Governo, ma di certo si può mettere in campo una prima riflessione. Come diceva lei, una prima sintesi. Innanzitutto è doverosa una premessa. Sono un Consigliere di minoranza, eletto alla mia prima esperienza, mi sono candidato in alternativa ad un progetto amministrativo perché ritengo che Frattaminore negli ultimi anni abbia subito un’involuzione. Involuzione nei metodi, nel modello politico-amministrativo proposto, nei programmi che non si sono tradotti in risultati raggiunti, basti pensare alle linee programmatiche della nuova amministrazione, che sono pressoché identiche a quelle presentate nella scorsa consiliatura. Segnale chiaro che non c’è un’innovazione, uno step in più raggiunto, ma siamo al punto di partenza, senza una vision chiara dell’idea di Città. Una coalizione ed una squadra di governo, composta in linea di massima da partiti, ma poco avvezza al dialogo ed al confronto, mancando il confronto e il dialogo all’interno degli stessi partiti. Al tempo stesso e lo dico da giovane alla prima esperienza, non bisognerà commettere gli errori del passato, ma lavorare ad un modello differente ed innovativo di Governo Cittadino, non riducendosi all’ultimo minuto, anche perché il cittadino, alla prova dei fatti, non ti premia.

La maggioranza non si è presentata in aula nei consigli comunali da voi richiesti per ben 4 volte. C’è qualche crepa interna alla maggioranza? Come si spiega questo atteggiamento da parte di un’amministrazione che conta ben 13 consiglieri comunali?

La ringrazio per la domanda che in Città si sono posti un pò tutti, addetti ai lavori e non, e che rende chiaro, perché il primo scorcio di consiliatura non può essere considerato positivamente. Domanda che merita un approfondimento serio.
Ricollegandoci appunto a ciò che dicevo prima, credo che sia una scelta figlia della mancanza di collegialità all’interno dell’Amministrazione. Ho grande rispetto ed un ottimo rapporto con i Consiglieri Comunali, ma mi rendo conto che certe decisioni non sono prese in maniera collegiale, e sono il frutto di scelte prese da un gruppo ristretto di soggetti che comunicano la decisione presa. Il fatto che sia un Consiglio Comunale molto giovane, 《si è abbassata l’età media rispetto allo scorso consiglio》, è di per sé positivo, ma al tempo stesso bisogna dare un contributo maggiore in termini di impegno, energie ed idee. Non l’ha prescritto mica il medico di candidarci.
Dal punto di vista squisitamente politico-amministrativo, credo sia necessario alzare il livello del confronto. In questi primi mesi abbiamo, come gruppo consiliare di minoranza, posto in essere un’azione di indirizzo, controllo e proposta, presentando tra le altre, proposte come la Diretta Streaming, l’istituzione della Commissione Trasparenza, l’installazione di Pensiline e di Purificatori nelle Scuole cittadine. Proposte prima non inserite all’interno dell’o.d.g., poi rinviate ed infine bocciate nell’ultimo Consiglio.
Un’azione, la nostra, volta a dare anche un contributo nei fatti, non strumentale né speculativa. Risultato? Assenza sistematica in Consiglio Comunale. Inoltre, alle numerose Interrogazioni presentate, dopo 4 mesi non abbiamo ricevuto alcuna risposta, nemmeno per iscritto. Un atteggiamento di tale chiusura che non garantisce e crea le condizioni per un dibattito sereno e di qualità.
Auspichiamo però che nei prossimi mesi, dopo l’approvazione del bilancio di previsione, si possa inaugurare una nuova fase, sicuramente diversa da quella vissuta fino a questo momento, fatta di collaborazione istituzionale, seppur nel rispetto dei ruoli.

In una recente intervista Enzo Fausto ha dichiarato che i partiti non sono più luoghi di confronto politico. Lei è d’accordo?

Anche qui mi risulta difficile il dono della sintesi. Mi trovo pienamente d’accordo con Enzo Fausto. Non fa altro che confermare ciò che ho detto poc’anzi. Sono a conoscenza dell’imminente apertura della sede da parte del Partita Socialista. Una notizia che registro positivamente per la ripresa del dibattito in Città. Volendo sviluppare un concetto più ampio, ad onor del vero, la crisi politica e dei Partiti, non è solo locale, ma di rilevanza Nazionale. Anagraficamente sono giovane, ma al tempo stesso sono un nostalgico della prima repubblica. Manca la cultura politica, lo studio e l’approfondimento dei temi, la cd gavetta. Mi piacerebbe tornare a quelle che un tempo erano le “scuole di partito”.  Un’operazione che oggi è pura utopia onestamente, ma ritengo sia in parte, la strada giusta per tornare a formare le classi dirigenti del futuro. Bisogna aprirsi, confrontarsi con le migliori esperienze, non si può pensare di amministrare una realtà pensando che i problemi e le esigenze di “casa nostra”, siano solo tali. Quindi dal mio punto di vista, ritorno alla formazione ma con un approccio ai temi, alla risoluzione dei problemi e alle grandi opportunità legate al PNRR così come nel campo della digitalizzazione, per dirne qualcuna, diverso.

Lei fa parte del movimento “Fare Democratico”, guidato dall’attuale Commissario Zes Giosy Romano, che in consiglio regionale è alleato col Pd mentre a Frattaminore è all’opposizione di un’amministrazione targata Pd. Pensa possano esserci unità d’intenti in futuro?

Anche questo non è un fatto imputabile soltanto a Frattaminore. Ritengo che le dinamiche locali difficilmente possano essere la fotocopia di ciò che accade in Regione o addirittura su scala nazionale.
Il modello proposto in Regione è un modello che preferisco. Un modello che coniuga decisionismo e riformismo, partiti e civiche con una precisa connotazione politica. Nella fattispecie, in questi anni col Pd, pur votando lo stesso schieramento su scala regionale e nazionale, ci ha divisi l’idea di Città. Quali sono i risultati raggiunti da questa Amministrazione in termini ambientali, di tutela del territorio, riqualificazione e valorizzazione del centro storico, opere pubbliche? Ecco, è da qui che bisogna partire per poter mettere in campo una riflessione seria.
Un’unità d’intenti può verificarsi laddove si creassero condizioni tali da superare le differenze che ci hanno visti avversari nelle ultime competizioni elettorali. Un processo lungo, allo stato difficile, che passerebbe attraverso una normalizzazione del dibattito, fondato sui temi, sulle proposte programmatiche e non sulle persone, ed infine e non per ultima, un’innovazione della classe dirigente.