Cronaca

Caso Ciro Grillo, spuntano le chat: “3 vs 1 stanotte…poi ti farò vedere”

Spuntano le chat dei tre giovanissimi che il 17 luglio di 2 anni fa hanno abusato della giovane nella residenza estiva di Beppe Grillo. Indagato al momento sono Ciro Grillo, il figlio dell’ex capo politico del Movimento 5 Stelle e altri due suoi amici.

È il 17 luglio del 2019, ore 14.15. I ragazzi che oggi sono accusati della violenza di gruppo avvenuta a casa di Ciro Grillo hanno appena accompagnato ad Arzachena le due ragazze vittime degli abusi, Silvia e Roberta (Qui la ricostruzione dall’inizio del caso).

Le lasciano lì ad aspettare un taxi e tornano a Cala di Volpe, nella casa dove Roberta dormiva mentre in tre scattavano fotografie osceneaccanto a lei e dove Silvia racconta di essere stata stuprata da tutti e quattro (il figlio di Beppe Grillo, appunto, e i suoi amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria).

I contenuti del cellulare

Il tempo di rimanere soli in macchina e i ragazzi cominciano a raccontare agli amici lontani della loro «notte brava». Capitta è il più attivo di tutti con il telefonino. Chat, fotografie, video. Il suo cellulare è stato finora una miniera di informazioni per la Procura di Tempio Pausania che indaga sulla violenza.
Alle 14.15 di quel 17 luglio è lui (in una chat di WhatsApp registrato come Capi) che chatta con un amico.
«No, non puoi capire», scrive.
«Cosa?» chiede l’altro.

«No… 3 vs 1 stanotte, lascia stare».
«Spiega meglio» insiste l’amico.
«No, no, sì, poi ti farò vedere».
«Ma con una tipa?».
«Ma no, guarda… ero ubriaco marcio. Frate te lo giuro».
«Ma chi eravate? Te, Corsi e Ciro?».

Risposta: «3 vs 1 , ovvio. Ma io veramente alle dieci del mattino ero ubriaco marcio… bevuto beverone alle nove».
«Chi era questa?».
«Ma che ne so… Poi vi racconterò, ora non si può ancora».
«Mi fai morire» commenta l’amico.
«Comunque — risponde Capi — c’era il cameramen. Sai che non me le faccio scappare ’ste occasioni. 4 video facili… Poi vi farò vedere tutto. Se vuoi ti chiamo e ti racconto un po’».

«Ti chiamo io dopo» propone l’amico.
E Capitta: «Se sono ancora vivo. Ora sono morto. Siamo andati al Billionaire, tutti 50 hanno messo».
«Sei un idolo» risponde l’altro.