Oroscopo

Arriva l’autopsia sul decesso di Luana: “E’ stata risucchiata e poi l’atroce fine”

L’autopsia ha stabilito che Luana D’Orazio, l’operaia di 22 anni morta il 3 maggio a Montemurlo (Prato) in una macchina tessile nella ditta in cui lavorava e’ deceduta per schiacciamento del torace (politrauma fratturativo toraco-polmonare). L’esame, eseguito dal medico legale Luciana Sonnellini, e’ stato affidato dalla procura di Prato e si e’ svolto oggi, presenti i consulenti degli indagati dell’inchiesta per omicidio colposo, cioe’ la proprietaria dell’azienda e il manutentore. Gli accertamenti procedono sullo stato dei di sistemi di sicurezza del macchinario.

L’affido del piccolo

In attesa dei funerali di Luana D’Orazio, l’operaia di 22 anni morta mentre lavorava in una azienda tessile della provincia di Prato, si pensa anche al futuro del figlio della donna di appena 5 anni. La prossima settimana, il tribunale per i minori di Firenze e’ infatti chiamato a decidere circa la richiesta di affido temporaneo del figlio di Luana ai nonni materni, con i quali il piccolo gia’ viveva nell’abitazione di Agliana, alla periferia di Pistoia.

L’attrice Monica Guerritore partecipera’, in rappresentanza del mondo dello spettacolo ai funerali di Luana D’orazio, la mamma operaia di 22 anni morta sul lavoro in una ditta tessile di Montemurlo (Prato), che si svolgeranno lunedi’ ad Agliana (Pistoia). Luana sognava di fare l’attrice dopo aver fatto la comparsa nel film ‘Se son rose’ di Leonardo Pieraccioni. Guerritore ha contattato la mamma della ragazza, Emma Marrazzo, e le ha scritto un messaggio di solidarieta’, oggi pubblicato da La Nazione.

“Ho cercato il modo di poterle stare vicina il giorno del saluto – spiega la Guerritore nel suo messaggio per la famiglia D’Orazio -. Ho parlato con sua madre, dolce e fortissima. Mi ha accolto, mi aspetta. Mi ha detto che ‘Luana ne sara’ tanto felice”. “Con me ci sara’ simbolicamente il mondo al quale sentiva di appartenere – scrive Guerritore -, e a cui forse sarebbe appartenuta se le fosse stata data l’opportunita’ di sviluppare il suo talento, di studiare per farlo crescere”. Pensando a Luana, “come in una macchina del tempo mi rivedo ragazzina piena di sogni anche io.

Aspettative e, come tutti i giovani, custodi di un dono, un piccolo ‘seme’ che speri possa fiorire”. E ancora, “Luana era un ragazza felice, aveva un compagno che amava, una madre che amava, un lavoro che pensava le stesse dando la tranquillita’. La vita le aveva regalato un figlio da amare e lei era stata responsabile, matura. Ma sono sicura che dentro di se’ conservasse il suo sogno, poco piu’ di una intuizione, esile come una idea appena abbozzata, come un progetto ancora in formazione, come tutte le cose delicate. Quel segreto la faceva volare”.