Cronaca

Arresti Bari, intreccio mafia-politica: 6 in manette per voto di scambio. Indagato il sindaco

sindaco modugno

Un’operazione all’alba della Guardia di Finanza e del Servizio Centrale I.C.O. di Roma ha scosso Bari e la sua provincia. Sei persone sono finite in carcere in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (D.D.A.) di Bari.

Le accuse sono gravissime e delineano un presunto patto illecito tra esponenti politici locali e la criminalitร  organizzata: voto di scambio, estorsione aggravata dal metodo mafioso e detenzione illegale di armi.

L’inchiesta, coordinata dal pm Fabio Buquicchio e accolta dal gip Giuseppe Montemurro, colpisce le infiltrazioni del clan Parisi nel tessuto politico ed economico del territorio, da Modugno fino al Foggiano.

Voti e favori: l’indagine sul Comune di Modugno

Figura centrale dell’indagine รจ Antonio Lopez, attuale Assessore alle Attivitร  produttive del Comune di Modugno e commissario provinciale della Democrazia Cristiana. All’epoca dei fatti contestati, Lopez era candidato al Consiglio comunale (poi eletto e nominato assessore) in una lista di Forza Italia.

Secondo l’ipotesi accusatoria, Lopez avrebbe “acquistato” un pacchetto di voti da figure di spicco del clan mafioso Parisi. L’accordo non si sarebbe limitato al denaro.

L’inchiesta ha rivelato che, in cambio del sostegno elettorale, Lopez avrebbe promesso denaro e si sarebbe reso disponibile a soddisfare le esigenze del gruppo criminale. Tra queste, la promessa di un’assunzione per un affiliato del clan. Gli inquirenti ritengono che Lopez abbia agito da intermediario per raccogliere voti anche per il candidato sindaco Nicola Bonasia (quest’ultimo risulta indagato a piede libero, non colpito da misura cautelare).

L’ombra del clan anche sulle Europee 2024

Le indagini non si fermano alle elezioni comunali. L’inchiesta si รจ allargata fino a toccare le recenti elezioni europee del 2024. Altre cinque persone sono indagate nell’ambito di un presunto “summit” elettorale tenutosi nell’abitazione di uno dei vertici del clan Parisi.

L’obiettivo dell’incontro sarebbe stato quello di stringere un accordo per raccogliere voti, sempre dietro compenso economico, per un candidato alle Europee. รˆ importante sottolineare che, secondo quanto emerso, il candidato beneficiario dei voti era totalmente estraneo e ignaro dell’accordo illecito.

Estorsioni e armi: il filone agricolo nel Foggiano

Dall’indagine emerge anche un inquietante spaccato di estorsioni ai danni di imprenditori agricoli nel Foggiano. Un imprenditore locale, attivo nel commercio di prodotti agricoli, avrebbe utilizzato la “caratura criminale” del boss del clan Parisi e di due suoi sodali per recuperare crediti non pagati.

Le vittime, altri imprenditori agricoli, venivano minacciate pesantemente: se non avessero pagato, si sarebbero visti “tagliare” l’intero raccolto. L’imprenditore che commissionava l’estorsione avrebbe poi garantito al boss il 50% delle somme recuperate. Durante le indagini รจ stata accertata anche la detenzione e il porto illegale di armi da sparo.

La Procura di Bari ha evidenziato come questa operazione sia fondamentale per contrastare la “perniciosissima commistione tra interessi politici e mafiosi” che inquina la libertร  di voto e mina le fondamenta della democrazia locale.