E non è che ci ci volesse la palla per immaginare un ballottaggio alle prossime Amministrative Napoletane 2021. BisognerĂ capire chi sarĂ , con chi, quale partito scenderĂ in campo. Siamo a gennaio e la situazione è davvero troppo fluida, liquida addirittura. Non c’è una certezza. Quello che sembra essere certo è che il coinvolgimento con Roma è totale, anzi, sembra che se ne discuta ormai piĂ¹ nelle stanze romane che napoletane.
Questione PD
Per ora il PD lavora all’accordo con i 5 Stelle, ma se tutto dovesse saltare ( dato che in politica tutto è possibile) il nome è uno solo, Gaetano Manfredi. L’ex rettore della Federico II, attuale Ministro dell’Università è il nome che il partito ha proposto. Un nome da salotto, non di pancia. Le alternative erano due: o Manfredi o Enzo Amendola, l’attuale Ministro per gli Affari Europei. A quanto pare, perĂ², considerata l’esperienza di quest’ultimo in affari esteri, si pensa ad un ruolo piĂ¹ nazionale che possa dare una mano importante sulla questione Recovery Fund. E comunque è tutto messo in discussione dal patto con il Movimento 5 Stelle e la candidatura di Roberto Fico, anche se De Luca ( importante pedina nello scacchiera non vorrebbe accordi con i pentastellati).
Questione Fico
La questione PD 5 Stelle sembra stia lievitando, un po’ come un impasto. Roberto Fico potrebbe essere il nome. L’accordo tra i vertici del partito c’è giĂ , manca l’appoggio di tutti. Tutti vogliono garanzie e una parte dei pentastellati napoletani giĂ pensa all’ammutinamento. Si pensa ad una possibile virata “segreta” su Catello Maresca ove mai dovesse essere candidato.
Questione Maresca
Il Pm non vuole i partiti. Non vuole la destra che ora sta rappresentando l’Italia. Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Solo liste civiche. La cosa antipatica, ora, sarĂ convincere i partiti a non presentare il simbolo. Il nome è fortemente voluto e sponsorizzato da personaggi di un certo spessore. Maresca pone dei paletti, dal canto suo, e vuole garanzie al tempo stesso, la possibilitĂ di “gareggiare” con un big, tipo Antonio Bassolino, sono alte e pericolose.
Questione Bassolino
Antonio Bassolino è il nome del popolo. Gli è rimasta “n’gann” ( in ganno, in gola, espressione tipicamente napoletana che esprime il boccone che non è sceso) la mancata candidatura alle scorse primarie, quando il partito scelse di candidate la sua discepola Valeria Valente. Antonio Bassolino fresco della sua ultima assoluzione ( 19 totali) ha lavorato parecchio in questi anni. Rispetto alla sua etĂ , alla sua generazione analogica, oltre alla saggezza, ha acquisito anche un buon background sui social: specialmente su Facebook, dove la sua comunicazione è sicuramente migliore di chi ci lavora da anni come Di Maio. Bassolino vuole candidarsi, ma è possibile che lo faccia da solo o al massimo con qualche civica. Il nome è forte da solo.
Non dimentichiamo de Magistris
Il sindaco deve capire come non rimanere a bocca asciutta. Ha investito Alessandra Clemente come suo predecessore, ma sembra tutto stia andando nel verso sbagliato. Non c’è un’alleanza forte. Non si sa che succederĂ e poi al momento i problemi di Napoli sarebbero piĂ¹ grandi per pensare al Risiko delle elezioni e nella stessa coalizione i moderati non sono mai andati d’accordo con i “filo centri sociali”. Alla fine dei conti, perĂ², non si puĂ² escludere che possano andare tutti separatamente, senza una coalizione vera e propria e poi sperare in un ballottaggio.