Cronaca

San Giorgio a Cremano, Tagli all’assistenza scolastica per alunni disabili: il Tribunale condanna il Comune

Il Tribunale di Napoli bacchetta il Comune di San Giorgio a Cremano, “città dei bambini e delle bambine” ( come recitava un vecchio slogan”. Hanno ragione le 10 famiglie a cui hanno sottratto “in maniera del tutto arbitrale” le ore settimanali di assistenza specialistica (ASACOM) agli alunni con disabilità che frequentano le scuole del territorio. L’ordinanza, firmata dal giudice Marcello Amura e depositata il 5 giugno 2025, ordina il ripristino integrale delle ore di supporto scolastico, come previsto nei PEI (Piani Educativi Individualizzati), e condanna l’ente al pagamento delle spese legali. Nel dettaglio i 10 bambini hanno frequentato scuole elementari, primarie, medie, e di infanzia. Gli istituti coinvolti sono: “I.C. IV Stanziale, 2° Massaia, E. De Filippo, M. Troisi, Don Milani (tutte nel Comune di San Giorgio a Cremano)”

“Salva un Comune riduci le ore di assistenza Scolastica”

Con una comunicazione del 3 gennaio 2025, l’Ufficio di Piano del Comune aveva annunciato una “riduzione orizzontale delle ore” a partire dal 7 gennaio, per salvaguardare gli equilibri finanziari dell’ente. Secondo l’amministrazione, l’aumento dei costi dovuto a un nuovo appalto e al rinnovo dei contratti collettivi avrebbe reso necessaria la misura, definita “dolorosa ma legittima”. La giustificazione si basava anche su una recente sentenza del Consiglio di Stato, che avrebbe riconosciuto agli enti locali un certo margine discrezionale.

La sentenza del Tribunale:

Il giudice ha però stabilito che il Comune ha esercitato in modo generico e non motivato il proprio potere, adottando un taglio uniforme senza analisi economiche documentate, e soprattutto senza considerare l’impatto discriminatorio su alunni che necessitano di supporti personalizzati. Il tribunale ha parlato esplicitamente di “discriminazione indiretta” (L. 67/2006), poiché i minori disabili si sono trovati in condizione di svantaggio rispetto ai coetanei normodotati, senza una pianificazione equa o trasparente. Il Tribunale ha ordinato il ripristino immediato delle ore previste nei PEI per ciascun alunno, e condannato il Comune al pagamento delle spese legali per un importo complessivo di 1.200 euro, oltre accessori.