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Regionali Campania, perché il centrodrestra dovrebbe temere l’astensionismo quanto il centrosinistra

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Mentre la campagna elettorale per le Regionali in Campania 2025 entra nella sua fase più calda, i quartier generali dei principali schieramenti non guardano solo ai sondaggi e ai competitor. Il vero incubo, il convitato di pietra che spaventa strateghi e candidati, ha un nome preciso: astensionismo.

In una regione complessa come la Campania, storicamente segnata da picchi di disaffezione, il “partito del non voto” non è solo un sintomo di scollamento tra cittadini e istituzioni, ma un fattore strategico che può decidere le elezioni. Un’affluenza bassa non è mai neutrale: altera gli equilibri, falsa la rappresentatività e consegna il potere decisionale a minoranze organizzate, indebolendo la legittimità del futuro governatore. Analizzando le dinamiche di voto, la bassa affluenza colpisce, per motivi diversi ma ugualmente gravi, entrambi i poli principali.

Perché l’Astensionismo Penalizza il Centrodestra

Contrariamente a una vecchia vulgata, il centrodestra non beneficia affatto della diserzione dalle urne. La coalizione guidata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia fonda spesso il suo successo sulla capacità di mobilitare un elettorato diffuso nelle province e nelle aree suburbane, spesso meno politicizzato ma sensibile ai temi della sicurezza e della pressione fiscale.

L’Elettorato “Silenzioso”

 Se questa “maggioranza silenziosa”, magari delusa dalle mancate risposte del governo nazionale o dalla debolezza del candidato locale, sceglie di restare a casa, l’intera impalcatura del CDX scricchiola.

Voto di Protesta Disperso

Una parte del voto di destra è un voto “di pancia” o di protesta. In un clima di sfiducia generale, quel voto non si sposta verso l’avversario, ma evapora nell’astensione, sottraendo numeri vitali.

Dipendenza dalla Mobilitazione

Il centrodestra ha bisogno di un’affluenza media e omogenea. Se l’affluenza crolla, significa che la sua base territoriale non ha risposto alla chiamata, lasciando campo libero agli “apparati” avversari.

Il “Non Voto” Che Svuota il Centrosinistra

Se il centrodestra teme la disaffezione della sua base, il centrosinistra rischia di essere letteralmente prosciugato dall’astensionismo del suo elettorato d’opinione e urbano.

La Sfiducia Urbana

Il centrosinistra e in particolare il Partito Democratico, attinge tradizionalmente dalle aree metropolitane (come Napoli e Salerno) e dall’elettorato più progressista e istruito. Questo è, per definizione, un “voto d’opinione”, il primo a disertare le urne quando deluso dalle divisioni interne o dalla mancanza di una proposta percepita come radicalmente alternativa.

Mobilitazione Giovanile

Il centrosinistra fatica da anni a mobilitare le fasce più giovani. Un alto tasso di astensionismo giovanile, dato per probabile, toglie ossigeno a qualsiasi tentativo di rimonta.

L’Erosione a Sinistra

La frammentazione dell’area a sinistra del PD crea un ulteriore rischio: l’elettore massimalista, non trovando una casa politica convincente, sceglie di non votare, considerando “uguali” le offerte in campo e penalizzando di fatto il candidato progressista con più chance di vittoria.

In sintesi, la sfida per la Campania 2025 è doppia: battere l’avversario e, prima ancora, convincere i cittadini che il loro voto serve ancora a qualcosa.