Una donna di 32 anni, un’insegnante, è deceduta dopo essere stata ritrovata in gravi condizioni nella propria abitazione. L’ospedale Policlinico San Martino, in una nota, parla di «un caso di quadro trombotico ed emorragico cerebrale».
La donna era stata vaccinata lo scorso 22 marzo, nella propria Asl di competenza, con un vaccino AstraZeneca. I primi sintomi risalgono invece a ieri. Non è evidente una correlazione tra i due fatti, avvenuti a distanza di una decina di giorni, ma la direzione del Policlinico fa sapere di avere «attivato le previste segnalazioni nell’ambito delle procedure di farmacovigilanza verso Aifa».
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Pasqua e Pasquetta blindate in tutta Italia. Lo spiraglio di luce avverrà per alcune Regioni come il Lazio e la Toscana da martedì, quando passeranno in zona arancione, ma fino ad allora vediamo cosa si potrà e non potrà fare.
Le regole
Non sono permesse le gite fuori porta sia con amici che con parenti. Consentite le passeggiate in centro con amici e parenti senza “assembrarsi”.
Sono consentite le visite ad amici e parenti, ma con limitazioni. Si può fare solo una visita al giorno, in coppia e con figli di età inferiore ai 14 anni. Questo significa che non si possono ospitare in casa più di due famiglie e che è bene essere in pochi a tavola e restare distanziati.
E’ permesso andare in Chiesa. Va mantenuto rigidamente il distanziamento. E’ vietato cantare.
In Campania e in Toscana è proibito l’uso delle seconde case. La Campania (come la Liguria e la Puglia) non solo ai cittadini di altre Regioni ma anche ai residenti. L’unica eccezione possono essere i casi gravi come la rottura delle tubazioni o danni da maltempo ma vanno giustificati con l’autocertificazione.
I ristoranti lavorano solo per asporto fino alle 22, i bar sempre per asporto fino alle 18.
Si può andare all’estero. Sul sito del ministero degli Esteri c’è l’elenco dei Paesi dove si può andare in vacanza e dove non è permesso. Sia per la partenza che per il ritorno è necessario effettuare tamponi e sottoporsi alla quarantena.
Decine di migliaia di controlli in strada oltre a posti di blocco e pattugliamenti con l’obiettivo di far rispettare divieti e ordinanze nelle giornate di Pasqua e Pasquetta, in una sorta di deja-vu dello scorso anno. Con la zona rossa nazionale disposta dal nuovo decreto anti-Covid fino a lunedì, l’Italia è tornata a vivere ovunque un week-end festivo come in un lockdown.
Ma c’è anche chi in queste ore ha deciso di infrangere le regole con partite di calcetto, palestre aperte, feste di compleanno al bar, rave e persino pic-nic di protesta.
E aldilà di multe o provocazioni, sul fronte politico invece si guarda già alle prossime settimane. Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, in particolare, si dice “convinto che gli impegni che sono stati assunti verrano rispettati e che dal 12 o 13 aprile inizierà questa grande operazione e riusciremo a dire basta a queste troppo limitazioni che stiamo subendo”.
E Sileri sembra rassicurare: “a maggio molte regioni saranno gialle e qualcuna sarà bianca. Dalla metà di aprile dovremmo vedere un progressivo calo dei ricoveri, e dalla metà di maggio – con l’aumento delle somministrazioni del vaccino – potremmo vedere ciò che ha visto in questi giorni la Gran Bretagna, ovvero un numero di morti vicino a zero”.
Nel primo dei tre giorni di stop alla mobilità in strada si sono notate soprattutto le lunghe code, in qualche città, dei cittadini che aspettano di entrare a supermercato. A Torino sui marciapiedi fino a 25 persone alla volta sono rimaste in fila in attesa di entrare in panetterie, pasticcerie e negozi di gastronomia. Vendite a gonfie vele, ai mercati rionali, per i banchi di dolci, frutta e verdura, formaggi e salumi. In alcuni quartieri chi voleva acquistare fiori o composizioni centrotavola per i giorni di festa, è capitato anche di avere trenta clienti davanti prima del suo turno.
Anche a Firenze assembramenti ‘spontanei’ si sono creati davanti a supermercati e mercati, anche come effetto dei contingentamenti degli ingressi e in altri luoghi le persone in piedi ad aspettare il turno arrivavano ad occupare gli incroci delle strade: scene che ricordano quanto visto durante il primo lockdown della primavera scorsa.Compito dei 70mila uomini delle forze dell’ordine in campo è anche quello di vigilare per il divieto di spostamenti anche nel proprio Comune, se non per urgenza, attività motoria vicino a casa o per andare a trovare parenti oppure amici in massimo di due persone (i minori di 14 anni conviventi non si considerano nel conteggio).
I furbetti non sono mancati, soprattutto nelle località di mare. Tra gli episodi, quelli di Catania, dove una partita di calcetto con numerosi spettatori e una festa di compleanno in un bar sono stati interrotti in due distinte operazioni dai carabinieri: il loro arrivo ha provocato un fuggi fuggi generale.
I militari hanno bloccato a Palermo un rave party organizzato con un tam tam sui social mentre a Carrara, in Toscana, in undici sono stati sorpresi a fare i pesi in palestra: alcuni di loro venivano anche da fuori città per allenarsi. Nei giorni precedenti, ad insospettire i carabinieri era stato il via vai di persone in tenuta ginnica, fotografate prima che entrassero nella palestra, dove le vetrine erano state oscurate.
E’ diventato già virale invece il video del pic-nic abusivo a Minori, sulla costiera amalfitana, dove il sindaco della località – dopo aver tentato con l’ausilio dei vigili urbani di far desistere i commensali – ha buttato all’aria i tavolini. Il pranzo all’aperto era stato organizzato dal movimento #IoApro composto da commercianti che si sdicono ‘economicamente esasperati’. “Si può andare in vacanza all’estero ma non si può mangiare un panino fuori in riva al mare”, spiegavano gli organizzatori nel filmato.
In Sardegna c’è invece già un sistema di controlli sanitari nei porti e aeroporti isolani, introdotti quando l’Isola era in zona bianca, tuttora vigenti per chi sbarca sul territorio regionale: un protocollo che di fatto già da un mese potrebbe anticipare quello che sarà il green pass, il lasciapassare europeo che consentirà di viaggiare alle persone che hanno fatto il tampone, con risultato negativo.