Cronaca

La confessione di Piera Maggio: “Anna mi guardava occhi provocatori… Si era infatuata di me”

Una coltre di ostracismo sempre più fitta sulla scomparsa di Denise Pipitone, la piccola scomparsa 17 anni fa.

Dopo la doccia fredda ricevuta durante la trasmissione Russa, in cui, con un gioco poco divertente il presentatore ha annunciato che la giovane Olesya Rostova non era la piccola Denise, continuano ad emergere novità sul caso.

Ormai da settimane, il programma Chi l’ha visto, condotto da Federica Sciarelli sorprende il pubblico con nuovi elementi.

Durante la trasmissione di mercoledì scorso, in presenza anche del suo avvocato Piera Maggio è tornata a parlare di Jessica Pulizzi e Anna Corona, rispettivamente figlia ed ex moglie del suo attuale marito.

Ora la mamma di Denise fornisce per la prima volta in pubblico dettagli inediti: “Si comportò ambiguamente con me. Deve essere ben chiaro che io non ho portato il marito via a nessuno, io non ho trovato la famiglia del Mulino Bianco. Quando conobbi la loro famiglia il loro era un matrimonio già finito: era una coppia ‘scoppiata’.

Quando ho visto che c’erano delle cose che non andavano nella signora Anna Corona mi sono allontanata. Ci sono stati atteggiamenti ambigui nei miei confronti, glielo dissi ma lei sviava le mie domande”, aggiunge Piera Maggio arrivando al punto: “Ognuno può vivere la sua sessualità come vuole ma si deve essere chiari.

Non si è mai capito cosa volesse in realtà da me la signora Corona, non sono mai stata amica di questa persona. Io penso che lei fosse gelosa di me come persona, ma non solo per il suo matrimonio finito male. Ho sempre sostenuto che si fosse infatuata di me. È tutto scritto agli atti fin dal 1 settembre 2004.”

La perquisizione nella casa sbagliata, le strane telefonate, la gestione delle indagini molto deludente: “Loro sapevano tutto. Sapevano come muoversi, quali apparati cellulari usare. Sapevano dov’erano le cimici. Quella che non sapeva niente ero io. Perché comunque io non ero tanto esperta, non avevo avuto alcun caso giudiziario alle spalle. Non ero esperta. Non sapevo come funzionavano tutte queste cose.

Di certo non ero interessata a nascondere la verità. Quando si fanno certe cose è perché si vuole nascondere la verità. Jessica assolta in Cassazione per insufficienza di prove? Per quei giudici era il primo caso di tipo penale e avevano soltanto esperienze di tipo civile. Non dimenticherò più i sorrisi sornioni e beffardi di un giudice, ogni volta che mi guardava (…).

Quando dovevamo testimoniare, eravamo tutti tenuti a fornire le nostre generalità e l’indirizzo di domicilio e residenza. Ma a Jessica Pulizzi questo non fu chiesto. Incompetenze, anomalie o depistaggi hanno sin dall’inizio impedito il ritrovamento di mia figlia. Finalmente dopo 17 anni sta venendo fuori lo schifo che sta dietro questa vicenda. Spero che tutti i responsabili vengano giudicati uno per uno”, ha concluso la mamma di Denise accompagnata in collegamento dal legale Giacomo Frazzitta.