Politica

La Azzolina dice no ai sindacati: tutti i punti di rottura e il possibile sciopero

 

dal Corriere della Sera

E’ rottura totale nel primo incontro «tecnico» tra i sindacati a i collaboratori del nuovo ministro Lucia Azzolina. Sul tavolo le richieste di adeguamento per i prossimi concorsi (in tutto 70 mila nuovi posti) che il ministro vuole bandire entro febbraio, la discussione sul percorso abilitativo e i temi che il premier Conte si era impegnato a discutere nell’incontro dell’aprile scorso che aveva fatto da cornice finora nella trattativa insieme al verbale di conciliazione firmato da Fioramonti pochi giorni prima delle dimissioni.

La protesta

Ma i sindacati, che la settimana scorsa avevano visto anche la ministra per un incontro di saluto, si sono visti respingere molte delle richieste: dal riconoscimento dell’anno scolastico anche per gli insegnanti assunti a febbraio, alla rimodulazione dei quesiti e del punteggio delle prove e la possibilità di fare il concorso per il sostegno sia per le medie che per le superiori, tra le altre. Ora i sindacati riuniranno le segreterie unitarie per decidere i modi della mobilitazione ma non si esclude l’ipotesi dello sciopero nelle prossime settimane. Tra l’altro il 14 febbraio è già indetta l’astensione dal lavoro da parte dei sindacati di base.

Lo stupore e i ricorsi

Diversa la reazione al Miur: «Desta stupore la posizione dei sindacati al termine del tavolo tecnico di fronte ad un governo che sta per assumere 70 mila docenti per concorso. I bandi devono partire subito». E infatti al ministero hanno fretta di chiudere i bandi per poter cominciare i concorsi già rinviati dall’anno scorso e in realtà più che una protesta eclatante che comunque non può fermare il percorso dei bandi, il rischio che segue il deteriorarsi del clima tra precari e ministero è che i concorsi siano ritardati e sommersi dai ricorsi.