Fallisce il blitz di Mara Carfagna che puntava a bloccare il referendum sul taglio dei parlamentari. Quattro senatori vicini a Voce Libera, associazione fondata dall’ex ministro, avevano ritirato la firma dalla richiesta di un referendum: una mossa dettata dalla volontà di fermare tentazioni di un voto anticipato. Ma l’operazione targata Carfagna si rivela un buco nell’acqua. Raggiunto e superato il numero minimo di 64 firme per presentare il quesito del referendum contro il taglio dei parlamentari. Lo si apprende da fonti parlamentari, secondo cui, nelle ultime ore, sarebbe arrivato un sostanzioso appoggio anche da parte di senatori leghisti. Nel pomeriggio è atteso il deposito in Cassazione. Il taglio sarà sospeso per 6 mesi. E se si dovesse andare al voto si andrebbe senza riduzione dei parlamentari. Carfagna non contiene la rabbia e parla con un Di Maio qualunque: “Quello sul taglio dei parlamentari e’ un referendum salva-poltrone. E’ un vero e proprio trucchetto, che ha come unico obiettivo quello di costringere gli italiani a eleggere nuovamente mille parlamentari, anziche’ seicento. Per questo ai colleghi senatori che mi hanno chiesto un parere ho detto: non prestatevi a un giochino di Palazzo che screditera’ la politica, squalifichera’ Forza Italia, resuscitera’ il populismo. La riduzione dei parlamentari e’ stata approvata con il si’ di Forza Italia appena tre mesi fa, dopo quattro letture. Siamo da sempre favorevoli al taglio delle poltrone e il presidente Berlusconi con lungimiranza e’ stato tra i primi a volere una riforma costituzionale di questo tipo. Siamo e saremo sempre all’opposizione di questo governo dannoso, vogliamo andare al voto anche domani, ma vogliamo farlo in totale trasparenza eleggendo da subito un Parlamento piu’ snello. Non abbiamo alcun interesse a sostenere un finto referendum, vogliamo dire la verita’ agli italiani, senza assumerci noi la responsabilita’ di un gioco sporco che avvantaggia solo gli altri. Chi vuole il referendum per rimandare il taglio dei parlamentari – conclude Carfagna – lo dica apertamente, ci metta la faccia e non utilizzi giochi di palazzo”.Â