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Eros Ramazzotti non giocherà la partita del cuore: “Mi dissocio”

Eros Ramazzotti si rifiuta di giocare la partita del cuore, la sua decisione è avvenute pochi minuti fa a seguito del polverone sollevato da Ciro Priello e Aurora Leone dei The Jackal. Aurora ha denunciato gli organizzatori per averla discriminata durante la cena di lunedì sera.

I due responsabili allontanati dalla Nazionale Cantanti, Eros Ramazzotti che decide di non giocare la Parita del Cuore: sono le prime conseguenze della vicenda medioevale (incredibile che nel XXI secolo certa gente «ragioni» ancora così) denunciata da Aurora Leone dei The Jackal. Enrico Ruggeri, presidente e capitano della Nazionale Cantanti, ha annunciato che le due persone che si sono rese protagoniste dell’episodio sono state rimosse dall’incarico (pur trattandosi di due volontari): «Abbiamo avviato un’inchiesta interna e abbiamo allontanato due persone, che sono due volontari, perché devono attenersi a un protocollo morale e deontologico che è quello della Nazionale Cantanti».

Il cantante ha ricordato che l’urgenza ora è quella di raccogliere fondi: «Adesso il problema è la ricerca, ogni flessione vuol dire ricerca che stenta, quindi abbiamo tutti una responsabilità. Quello che posso fare è mostrare la maglia di Aurora, e se qualcuno la conosce (ma non ha un numero di telefono? ndr…) ditele che noi la stiamo aspettando in campo per cercare di porre rimedio a questo incidente per il quale abbiamo già preso provvedimenti. Aurora noi siamo pronti».

Una presa di posizione che però evidentemente non basta a Eros Ramazzotti, che ha deciso di sfilarsi dalla Partita del Cuore che da quest’anno è approdata a Mediaset: «Sono molto dispiaciuto per quello che è accaduto tra Aurora dei The Jackal e alcuni dirigenti della nazionale cantanti. Sono venuto a Torino per sostenere la Ricerca e supportare le persone fragili e mi trovo coinvolto in una situazione estremamente sgradevole. Sono da sempre contro ad ogni forma di violenza e mi dissocio completamente da ogni atteggiamento discriminatorio.

La Nazionale Cantanti nasce su altri presupposti e con l’ambizione di essere un modello positivo ma a queste condizioni, con questa dirigenza, non me la sento di scendere in campo. In attesa di chiarire l’accaduto nelle opportune sedi, farò la mia parte donando direttamente e personalmente alla fondazione Piem Ricerca sul Cancro di Candiolo, guidata da Donna Allegra Agnelli».

L’accaduto

“Vi spieghiamo cosa è successo stasera alla Partita del cuore”. Così inizia il video denuncia di Aurora Leone, attrice del gruppo comico dei The Jackal, vittima di discriminazione “in quanto donna”.

L’episodio è accaduto alla vigilia della Partita del Cuore, la prima targata Mediaset, che andrà in scena stasera all’Allianz Stadium di Torino tra Nazionale Cantanti e la squadra dei Campioni per la Ricerca.

Aurora Leone dice di essere stata convocata per la partita nel team dei Campioni insieme al collega Ciro Priello, il vincitore del recente programma Lol. Nelle sue storie su Instagram racconta insieme a Priello che durante la cena ufficiale della vigilia della partita, il direttore generale della nazionale cantanti Gianluca Pecchini si è avvicinato al loro tavolo invitandoli ad alzarsi e ad andarsene dal tavolo della squadra, perché “non aperto alle donne”: “vai al tavolo delle donne”, avrebbe aggiunto Pecchini. La ragazza ha reagito dicendo “ma io non sono un’accompagnatrice, sono stata convocata”.

Leone e Priello raccontano l’episodio nel dettaglio: “Gli abbiamo fatto presente che io sono una giocatrice”. Lui, Pecchini, ha insistito: “Non farmi spiegare perché non puoi stare seduta qui, tu non puoi e basta”. Il motivo sarebbe stato proprio l’essere donna, e non il fatto che i due facessero parte della squadra avversaria, cioè i Campioni per la Ricerca: “Ciro può stare, tu no, non puoi stare seduta qui, sono le nostre regole. Non mi fare spiegare perché”. “Ma questa è una partita di beneficenza, non la Champions League”, hanno aggiunto. “Ci tengo a precisare che il presidente piemontese della Ricerca contro il cancro si è scusato con noi e si dissocia da questo. Noi non parteciperemo alla Partita, non ce la sentiamo”. Poi concludono, “Ciò nonostante dobbiamo sostenere questo progetto, donate perché questo è lo scopo della partita”.

La replica della Nazionale Cantanti: “Mai discriminazioni” – La Nazionale cantanti ha risposto con un post ufficiale alle accuse di sessismo lanciate da Aurora Leone e da Ciro dei The Jackal, esprimendo profondo disappunto per l’accaduto: “Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro, Gianna Nannini, Loredana Berté, Rita Levi di Montalcini – si legge – sono solo alcuni dei nomi delle tantissime donne che dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta, contro una compagine femminile) hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti. Il nostro staff è quasi interamente composto da donne, come quest’anno sono donne le conduttrici e la terna arbitrale della “Partita del Cuore”. La Nazionale Italiana Cantanti non ha mai fatto discriminazioni di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle, tipo di successo e follower. C’è solo una cosa nella quale la Nazionale Italiana Cantanti non è mai scesa a compromessi: noi non possiamo accettare ARROGANZA, MINACCE, MALEDUCAZIONE E VIOLENZA VERBALE DAI NOSTRI OSPITI”.