Parla l’ex Procuratore Di Pisa durante la trasmissione Chi L’ha visto in onda su Rai Tre. “Quelle due donne sono terribili, capaci di tutto”. A quanto pare, secondo l’ex Procuratore la piccola ritrovata dalla Guardia Giurata a Milano sarebbe all’80% proprio Denise.
“Io credo – ha detto – che se le prove che oggi abbiamo sono le stesse del 2004 e oltre, sarà inutile riaprire le indagini. Se invece a parlare è qualcuno che dice cose diverse: un testimone serio, allora la cosa cambia”. E Poi “Ci avevano detto che l’avvocato Frazzitta aveva un contratto con gli autori di Chi L’ha visto di 150mila euro per consulenze e che Piera Maggio non era una persona specchiata ( pulita)”.
Durante la trasmissione è emerso che il fratello di Anna Corona, Claudio, è stato indagato in un traffico di stupefacenti. Ha parlato, inoltre, un testimone che conosce l’uomo dicendo cose importanti.
Ricordiamo che le due donne sono state assolte da ogni accusa e che la redazione si dissocia da ogni tipo di dichiarazione che lo stesso ex Procuratore ha rilasciato durante la trasmissioni.
Le parole dell’ex Pm
Maria Angioni, ex Pm dell’inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bimba rapita il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo, nel corso della trasmissione “Mattino Cinque” ha parlato della misteriosa auto che quel giorno, viaggiando ad alta velocita’, fini’ contro un paracarro di pietra e poi svani’ nel nulla.
“Questa macchina che scappa e l’incidente che ha avuto – ha sottolineato il magistrato che condusse le prime indagini – e’ molto importante. A lungo ho ritenuto fosse la macchina con cui e’ stata portata via la bambina.
Ricordo che oltre al meccanico, c’era anche una coppia. E ricordo che questa coppia aveva indicato un orario in cui aveva visto la macchina. Queste due persone erano state avvicinate da un componente della ‘famiglia allargata’ della bambina, dopodiche’ avevano cambiato un po’ l’orario. Per questo motivo li avevo ascoltati piu’ volte”.
L’ex Pm ha aggiunto che “nel complesso dalle dichiarazioni di questi testimoni, e dalla dichiarazione del meccanico, era emerso che l’autovettura, correndo alla disperata, era andata a sbattere contro un paracarro di pietra. I testimoni avevano riferito anche la direzione, compatibile con una fuga dal luogo dove la bambina era scomparsa”