Apertura

Conte sotto attacco, Governatori pronti allo scontro

Una Fase 2 troppo simile alla Fase 1 hanno pensato tutti storcendo un po’ il naso. Le restrizioni sono state un po’ allentate, ma a quanto, ai presidenti di alcune regioni come Calabria e Veneto, ma anche Lombardia, non basta. Anzi.

Sembra che siano letteralmente sul piede di guerra. Sarร  anche un caso, ma tutti i dissidenti fanno parte di schieramenti diametralmente opposti e, almeno al momento, in guerra tra di loro.

La Calabria

Parliamo di Governatori di centro destra, ovviamente. Veneto, Lombardia Calabria. Proprio la Presidente di quest’ultima, Jole Santelli, ha deciso di sua spontanea volontร  di riaprire tutti gli esercizi commerciali nella sua regione. L’ordinanza ha cosรฌ scatenato l’ira del Governo Conte comportando quindi, l’aut aut: “o chiudi o ci facciamo male” ( parafrando), il problema รจ che la stessa Santelli, di fare il passo indietro non ci pensa proprio.

L’altro capitolo riguarda il Veneto

“Le ordinanze introdotte dal Veneto non sono in contrasto con il Dpcm ma vogliono portare un principio di buon senso e rispetto nei confronti del cittadino”. Cosรฌ Luca Zaia, che aggiunge: “le battaglie legali non portano a nulla. Non facciamo ordinanze per cercare prove muscolariย o per buttarla in politica. A me sembra che il ministro Boccia, in rappresentanza del Governo, abbia compreso le nostre volontร ; penso che per la quasi totalitร  delle misure oggetto di ordinanza ci sia la possibilitร  di dimostrare un allineamento col Dpcm per cui non le ritiriamo”.

“Una delle contestazione – ha spiegato Zaia – รจ la vendita di abbigliamento per bimbi e quello di fiori e piante ‘open air’ al mercato: non รจ prevista – ha chiarito -.Ma ho fatto presente che si vendono in fioreria, al garden, nei supermercati. Se la contestazione รจ questa rispetto alla mole di lavoro che abbiamo fatto – ha concluso – direi che siamo a buon punto”.ย “Il Veneto puรฒ aprir tutto – ha aggiunto -.ย Ovviamente su base solida di una certificazione che ci dร  il Comitato scientifico. Ma noi potremmo, in linea di principio, affrontare qualsiasi tipo di apertura”. Cosรฌ il presidente del Veneto, Luca Zaia, secondo cui “il tema รจ capire se tutti noi entriamo nell’ordine delle idee che non รจ finita e che stiamo convivendo col virus. La mascherina รจ una delle condizioni sine qua non per fare questa battaglia”. “Penso che la direzione, sentendo i vari colleghi, – ha detto – andrร  verso la riapertura differenziata tra le regioni”

“Abbiamo un piano, che speriamo possa diventare operativo a settembre, che viaggia sui 30 mila tamponi al giorno”. Lo ha annunciato il presidente del Veneto, Luca Zaia il quale ha spiegato che l’ambizione sarebbe farne di piรน e per questo “รจ stato deciso di acquistare altre tre macchine oltre a quella giร  esistente a Padova. Macchine che consentono di fare 9mila tamponi giornalieri che saranno messe negli hub di Treviso, Vicenza e Venezia. Se riuscissimo ad acquistarle, potremmo arrivare a fare 50 mila tamponi al dรฌ”.
“Ora – ha aggiunto – abbiamo una capacitร  di 11-12 mila tamponi quotidiani”. “Speriamo – ha auspicato – che i parametri siano affrontabili. Questo รจ un aspetto che ho contestato formalmente al Comitato tecnico-scientifico: si parla tanto dei numeri dei contagiati come parametro: ma se uno non fa tamponi, non ha contagiati. Finisce che il virtuoso viene piรน penalizzato di quello che non li fa. Ora siamo a circa 350 mila. Non ci sono altre realtร  che hanno fatto tanti test come noi. A questo si aggiungono i 700 mila test rapidi che stanno tutti andando fuori come attivitร  di screening preparatoria al tampone”.

Questione Fontana

A La Stampa, il Governatore Lombardo, invece, aveva detto, “Sia chiaro, noi cercheremo di dare a tutti la possibilitร  di riaprire nel rispetto delle regole. Anche se come governatori di centrodestra abbiamo scritto aย Sergio Mattarellaย e proposto di invertire il parametro fin qui seguito da Roma: non fare piรน riferimento ai codici Atecoย che fanno differenza tra le diverse categorie merceologiche ma investire sulla responsabilitร  dei singoli”. Insomma, “Vogliamoย regole precise e sicure che valgano per tutti. Dopodichรฉ apre chi รจ in grado di garantire queste regole. E rimane chiuso chi ancora non รจ in grado di adeguarsi. In questo modo saremo piรน simili a Germania o Svizzera”, ha rimarcato Fontana.