Cronaca

Inchiesta Sanità Sicilia: chiesti gli arresti domiciliari per Cuffaro, Romano e altri 16

totò cuffaro

Un vero terremoto giudiziario scuote la politica e la sanità siciliana. La Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, ha avanzato una richiesta di arresti domiciliari per 18 persone nell’ambito di una vasta inchiesta su un presunto sistema di corruzione e appalti pilotati. Le accuse, a vario titolo, includono associazione a delinquere e turbativa d’asta.

Tra i nomi eccellenti figurano l’ex presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro (attuale leader nazionale della Nuova Dc), e il deputato di Noi Moderati, Saverio Romano. L’indagine coinvolge anche figure chiave come Vito Raso, storico segretario di Cuffaro, il deputato regionale Carmelo Pace (Dc), e l’ex manager sanitario Roberto Colletti, oltre a una lista di altri funzionari e imprenditori.

L’Inchiesta su Appalti e Corruzione

L’inchiesta della Procura palermitana si concentra su una serie di gare d’appalto nel settore sanitario dell’isola, che gli inquirenti ritengono siano state “pilotate”. Al centro delle indagini ci sarebbe un presunto comitato d’affari capace di influenzare le nomine e l’assegnazione di commesse pubbliche, alterando la libera concorrenza.

La Procedura: Perquisizioni e Interrogatori Preventivi

I Carabinieri del Ros hanno già notificato a tutti i 18 indagati un invito a comparire per un interrogatorio preventivo davanti al GIP (Giudice per le Indagini Preliminari). Questo passaggio è fondamentale: solo dopo aver ascoltato gli indagati, il giudice deciderà se accogliere o meno la richiesta di misura cautelare ai domiciliari.

Contestualmente, sono stati eseguiti decreti di perquisizione presso le abitazioni e gli uffici degli indagati. Come specificato in una nota dal procuratore Maurizio de Lucia, le perquisizioni sono state disposte per “evitare la dispersione delle prove”, dato che la notifica degli inviti a comparire ha reso palese l’indagine.

Nel caso del deputato Saverio Romano, data la sua immunità parlamentare, il GIP dovrà eventualmente chiedere l’autorizzazione a procedere alla Camera prima di applicare qualsiasi misura.

I Precedenti e la Reazione di Romano

Salvatore Cuffaro, già presidente della Regione, ha scontato una condanna definitiva a 7 anni per favoreggiamento alla mafia, tornando in libertà nel 2015. Saverio Romano, in passato, fu accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, venendo però prosciolto nel 2012.

Raggiunto dalla stampa, il coordinatore di Noi Moderati, Saverio Romano, ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. “Apprendo dalla stampa di una richiesta che mi riguarderebbe: non ne so nulla”, ha affermato. “In ogni caso sono assolutamente tranquillo e a disposizione, pronto a chiarire eventuali dubbi dei magistrati, dei quali ho la massima stima e considerazione”.