Cronaca

Caso Grillo, anche la moglie del comico difende il figlio: “E’ tutto filmato, lei lo voleva”

Dopo la difesa pubblica di papà Beppe, stavolta è Parvin Tadjik, moglie di Grillo e madre di Ciro, indagato per violenza sessuale di gruppo, a rispondere alle accuse contro il figlio. Il mezzo scelto è sempre Facebook, ma stavolta basta un commento sotto il post pubblicato ieri da Maria Elena Boschi. Protagonista sempre un video che scagionerebbe Ciro e i suoi amici: «C’è un video che testimonia l’innocenza dei ragazzi, dove si vede che lei è consenziente. La data della denuncia è solo un particolare», le poche righe di risposta alla deputata di Italia Viva. Che nel pomeriggio aveva criticato le parole del garante del M5S secondo cui il figlio Ciro e i suoi tre amici, indagati per violenza sessuale di gruppo, sarebbero innocenti.

Parvin Tadjik, intercettata a lungo dalla Procura, ha sempre raccontato di non aver sentito niente, ma la notte del presunto stupro di luglio 2019, secondo gli inquirenti avrebbe dormito nella villa dello scandalo in Costa Smeralda.

Amnesty International: «Colpa dello stupro mai della vittima»

Sul tema è intervenuta anche Amnesty International con un tweet: «Sulle denunce di stupro si pronuncia la giustizia. Ma ancora una volta, amplificato dalla popolarità dell’autore e dalla potenza dei social, si ripresenta lo sconcertante fenomeno del #victimblaming. La colpa dello stupro non è mai della vittima ma dello stupratore».

 

 

Ieri Maria Elena Boschi in un video sulle sue pagine social aveva attaccato Grillo: «Il suo video è scandaloso. Non sta a me dire chi ha torto e chi ha ragione, per quello ci sono i magistrati. Ma che Beppe Grillo usi il suo potere mediatico e politico per assolvere il figlio è vergognoso. Quando dice che suo figlio è chiaramente innocente perché non è né in carcere né agli arresti domiciliari, dice una falsità da un punto di vista giuridico che non sta nè in cielo nè in terra. Anche quando ci spiega che sono solo dei “cogl…”, cito Grillo, quattro ragazzi che stanno scherzano, deresponsabilizza degli adulti maggiorenni e lo fa semplicemente perché lui è famoso e può fare l’avvocato del proprio figlio».