Politica

Caldoro verso la resa a De Luca: l’ex Presidente pronto a giocarsi il posto di Grande Elettore

Caldoro verso la resa a De Luca. Il consigliere regionale pronto a chinare il capo a De Luca per l’elezioni del Presidente della Repubblica.

In che senso?

Per i meno pratici, secondo il Titolo II della Costituzione, articolo 83 Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri.

All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d’Aosta ha un solo delegato.

L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta.

Che vuol dire?

Vuol dire che il Consiglio Regionale della Campaniadovrà scegliere due membri di maggioranza e uno di opposizione. Stefano Caldoro vorrebbe essere il delegato di opposizione. Diciamo che, secondo rumors, qualche dialogo c’è stato. Il grosso scoglio, enorme, da scavalcare, è quello degli altri membri della opposizione e pseudo opposizione. Il primo è quello di Severino Nappi ( da tempo ormai in freddo) e il secondo è quello rappresentato dal Movimento 5 Stelle.

 

L’elezioni del Presidente della Repubblicas

Il mandato di presidente della Repubblica di Sergio Mattarella scade il 3 febbraio del 2022. Il capo dello Stato in carica è stato eletto il 31 gennaio del 2015, al quarto scrutinio con 665 voti, ma i sette anni di incarico previsti dalla Costituzione scattano dal giorno del giuramento davanti al Parlamento riunito in seduta comune.

Dunque, dai primi giorni del prossimo anno parte la procedura per arrivare all’elezione del successore di Mattarella. Le votazioni si terranno nell’aula di Palazzo Montecitorio e a presiedere è chiamato il presidente della Camera Roberto Fico con accanto la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Sette anni fa l’elezione di Mattarella fu caratterizzata anche dalla presenza sullo scranno più alto di Montecitorio, per la prima volta, di due donne: Laura Boldrini, presidente della Camera, e Valeria Fedeli, presidente vicario del Senato. Piero Grasso, infatti, in quanto presidente di Palazzo Madama sostituiva al Quirinale Giorgio Napolitano dimissionario.