Dopo il caso avvenuto a Napoli, che ha visto una ambulanza sanzionata perché già posta sotto sequestro, non assicurata e perché l’autista non ha esibito la patente di guida, ad intervenire è Guido Bourelly, amministratore della BHS, realtà operante in tutta Italia ed altamente specializzata nel soccorso ed emergenza 118.
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“Emerge uno spaccato inquietante relativo ad alcune sedicenti organizzazioni di volontariato che operano nel settore dell’emergenza territoriale e dei servizi di soccorso, ma lo fanno in dispregio delle leggi e della sicurezza.
Spesso infatti dietro la dicitura ‘organizzazioni di volontariato‘ si nascondono persone senza scrupoli che, sfruttando il codice del terzo settore, altro non fanno che pagare in nero operatori e professionisti e, come dimostra il caso di specie, a volte utilizzano mezzi di soccorso che non hanno neanche la copertura assicurativa.Â
Il problema è molto vasto perché, spesso, fantomatiche organizzazioni di volontariato partecipano ad appalti pubblici per servizi essenziali e vincono le gare di Asl e ospedali con offerte al massimo ribasso.Â
Tutto questo lo fanno soprattutto perché non assumono manodopera né mettono in regola gli operatori sanitari impiegati sulle ambulanze: agli stessi operatori si limitano ad erogare fantomatici rimborsi spesa, un mero alibi per sfruttare i lavoratori. Â
Un caso positivo riguarda proprio la città partenopea: la direzione generale dell’Asl Napoli 1 centro da tempo ha attuato un controllo serrato e massivo che ha evidenziato come l’illegalità , che caratterizza molte ed ovviamente non tutte le organizzazioni di volontariato, sia molto ampia e radicata.
Nessuno vuole criminalizzare il mondo delle organizzazioni di volontariato che pure svolgono una funzione sociale fondamentale, ma occorre ampliare i controlli per identificare le vere associazioni no profit e colpire invece coloro che, col paravento dei volontari, vogliono solo sfruttare lavoratori e cittadini e lucrare sulla salute pubblica e sui servizi di emergenza e soccorso“.