La Toscana ha scelto la continuitร . Eugenio Giani รจ stato rieletto presidente della Regione con un margine netto, confermando la guida del centrosinistra in una delle regioni simbolo per la coalizione. La vittoria del “campo largo”, che per la prima volta includeva anche il Movimento 5 Stelle, รจ stata chiara, sebbene in un contesto segnato da un crollo record dell’affluenza alle urne.
I Numeri della Vittoria: Giani al 53,9%
Secondo i dati definitivi, Eugenio Giani ha ottenuto il 53,9% dei voti, staccando di 13 punti il suo principale avversario, Alessandro Tomasi del centrodestra, che si รจ fermato al 40,9%. Piรน distante la candidata della sinistra radicale, Antonella Bundu (Toscana Rossa), che ha raccolto un significativo 5,2%.
“ร una straordinaria soddisfazione,” ha dichiarato a caldo Giani. “Ha vinto la Toscana illuminata e riformista. E mi sento da ora presidente di tutti”. Grande entusiasmo anche da parte della segretaria del PD, Elly Schlein, che ha parlato di “risultato prezioso, frutto anche del nostro sforzo testardamente unitario”.
L’Analisi dei Partiti: PD in Testa, Crollo della Lega
All’interno delle coalizioni, i rapporti di forza sono chiari. Il Partito Democratico si conferma il primo partito in Toscana con il 34,4%, seguito da Fratelli d’Italia al 26,8%.
Nella coalizione di Giani, spicca l’ottimo risultato della lista civica del presidente, “Eugenio Giani Presidente – Casa Riformista”, che include Italia Viva e si attesta all’8,9%. Seguono Alleanza Verdi e Sinistra con il 7% e il Movimento 5 Stelle, che ottiene un modesto 4,3%.
Nel centrodestra, dietro a FdI, si posiziona Forza Italia con il 6,2%, mentre si registra un vero e proprio tracollo della Lega, che scende al 4,4%, un dato in netto calo rispetto al 21,7% delle regionali del 2020.
Il Dato Allarmante: Affluenza ai Minimi Storici
La nota piรน negativa di questa tornata elettorale รจ il crollo della partecipazione. L’affluenza definitiva si รจ fermata al 47,73%, segnando il minimo storico per la regione. Un calo di quasi 15 punti percentuali rispetto al 62,6% del 2020. Questo dato ha suscitato la preoccupazione di tutte le forze politiche, con la candidata Bundu che ha sottolineato come “la gente continui a non andare a votare a causa di un bipolarismo forzato”. L’astensionismo si conferma il primo partito, una sfida che la politica dovrร affrontare con urgenza.